Lo stress attiva una risposta psicofisiologica, in quanto la mente percepisce una minaccia o un’emergenza e il fisico reagisce di conseguenza, mostrando il cosiddetto effetto “combatti o scappa”. Quello che succede, in pratica, è che il corpo produce adrenalina, noradrenalina e cortisolo, forzando il cuore a battere più forte e portando la pressione sanguigna ad aumentare. Tutto questo serve a trasportare più ossigeno ai muscoli e farci reagire più prontamente. Una cosa molto utile se si deve essere pronti a fronteggiare improvvisi pericoli… ma non propriamente adatta alla normalità della vita in città. Oggigiorno, infatti, questo meccanismo induce il nostro cervello a reagire in modo eccessivo, interpretando come emergenze situazioni solo leggermente stressanti . Con il passare del tempo, muoversi costantemente a un ritmo accelerato può causare danni a cuore, muscoli e cervello.

La scienza

I ricercatori dell’Università Carnegie Mellon hanno recentemente scoperto il motivo per cui avere spesso alti livelli di cortisolo può essere dannoso. Con la sua azione, quest’ormone inibisce le funzioni fisiche ritenute non indispensabili nella situazione di allerta, garantendo il massimo sostegno agli organi vitali. Un eccesso di tale condizione può provocare da un comune raffreddore ad attacchi cardiaci, ictus e a lungo andare malattie autoimmuni. Un nuovo studio ha poi rivelato come le persone che lavorino sotto pressione abbiano un rischio di ammalarsi di diabete di tipo 2 più alto del 45%.
Ma perché lo stress, nelle persone, provoca diverse risposte fisiche? Ognuno di noi ha il suo punto debole. Una persona può avere un raffreddore perenne, mentre un’altra non viene mai colpita da influenza ma è abbattuta da fastidiosissimi problemi di stomaco. Lo stress ha un impatto su tutti gli apparati dell’organismo, come ad esempio quello muscolo-scheletrico, cardiovascolare, gastrointestinale, respiratorio. Alcuni apparati sono più resistenti di altri, e lo stress produce i suoi effetti peggiori in quelli che risultano più vulnerabili. Alcune persone inoltre perdono il controllo più delle altre. Ciò è questione di carattere ed educazione. Secondo gli esperti ciascuno di noi “imita” le reazioni allo stress dei propri genitori, aggiungendo a ciò anche una predisposizione genetica a reagire o restare calmo. Infatti, uno studio commissionato dal National Institutes of Health ha scoperto che ciascuno di noi eredita diverse quantità di neuroptetide Y, una molecola che riduce l’ansia rilasciata durante lo stress.

Come possiamo gestire lo stress?

Se tendete a prendervi una pausa dagli allenamenti quando siete stressati, meglio cambiare abitudini. Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista Health Psychology, rimanere attivi nei periodi di particolare stress aiuta a reagire e a uscire vincitori dai tunnel più bui. Tra i volontari che hanno preso parte alla ricerca, quelli che si sono esercitati sotto stress hanno dimostrato di resistere meglio agli effetti dello stesso sia sul momento sia a lungo termine. Dunque l’esercizio fisico è importantissimo e non solo per la scarica di endorfine. Un’attività vigorosa di soli 42 minuti, distribuita lungo un periodo di tre giorni, può infatti ridurre l’impatto dello stress sulla lunghezza dei telomeri: così affermano gli scienziati dell’Università di San Francisco in California. Anche una dieta equilibrata e un’adeguata dose di sonno sono essenziali. Distrarsi praticando un hobby è un altro ottimo sistema per tenere sotto controllo lo stress. Tecniche di rilassamento per la mente e il corpo sono particolarmente benefiche. Già soltanto tre sessioni di meditazione, da 25 minuti ognuna, sono un toccasana. Il Tai Chi, disciplina psicofisica cinese, sta destando molto interesse per i suoi benefici sulla salute: una recente revisione di 40 studi, pubblicati sulla rivista BMC Complementary and Alternative Medicine, ha indicato le sue proprietà che permettono una riduzione dello stress. Definito talvolta come meditazione in movimento, il Tai Chi calma il nervosismo con la respirazione profonda e aumenta la flessibilità del corpo. Inoltre, secondo la scienza, i due sentimenti che possono aiutarci a superare questi momenti negativi sono l’attenzione e l’accettazione. Secondo un test operato da alcuni ricercatori dell’Università di Pittsburgh, chi sottolineava l’importanza dell’accettazione e del libero sfogo delle emozioni ha dimostrato una maggiore capacità di gestire l’ansia in contesti quali parlare in pubblico e affrontare problemi complicati. Dunque il consiglio è utilizzare un approccio zen invece di focalizzarsi sulla rabbia.

4 piccole abitudini che fanno mantenere la calma

  • Camminare nel verde
    Passeggiare in mezzo alla natura è l’ideale. Uno studio giapponese ha riscontrato un legame tra le sostanze chimiche rilasciate dagli alberi, chiamate fitoncidi, e la riduzione dei livelli dell’ormone dello stress.
  • Disattivare i segnali acustici
    Uno studio britannico, condotto su alcuni impiegati, ha rivelato che il battito cardiaco, la pressione sanguigna e il livello di cortisolo raggiungono il culmine quando si leggono e inviano mail. Prima di controllare di nuovo la vostra posta elettronica, chiedete a voi stessi: “Può aspettare?”.
  • Piangere di gioia
    Film strappalacrime, siti specializzati in commuoventi “buone notizie”, libri che toccano il cuore… va bene tutto, purché vi spinga a mollare i freni: le sostanze chimiche che si accumulano durante lo stress possono essere rilasciate attraverso il pianto.
  • Assumere più magnesio
    Questo minerale, di importanza vitale, si esaurisce rapidamente quando si è in difficoltà e ciò determina un circolo vizioso, perché quando c’è carenza di magnesio vi sentite più emotivi e reattivi. Mangiate alimenti dal colore scuro e verdure a foglia verde (spinaci e cavoli verdi). Oppure bevete un frullato fatto di banane (ricche di magnesio), cacao e latte di mandorle.

I nostri consigli per una buona lettura

L’arte della trasformazione
DI GILLES PLACET (EDIZIONI MEDITERRANEE)

“Diventa il tuo destino”, ovvero riconsidera totalmente il tuo essere per una maggiore consapevolezza. Grazie a esercitazioni pratiche sarà più facile capire ciò che desideriamo realmente e riuscire a focalizzarlo per poi ottenere ciò che si vuole. Molto spesso infatti perdiamo di vista la cosa più importante: noi stessi e il nostro vero Io. Le nostre vite sono vorticose e il tempo non basta mai, ma in realtà tale immensa velocità non fa altro che creare blocchi che inconsapevolmente non ci permettono di andare avanti. Questo libro ci vuole aiutare a trasformare il nostro mondo partendo proprio da noi stessi.

Liberarsi da ansia e panico in 6 mosse
DI CHRISTOPHE TISSIER (EDIZIONI IL PUNTO D’INCONTRO)

Il primo step per sconfiggere l’ansia e gli attacchi di panico è accettare che vi sia il problema. Esternarlo e prenderne atto sono due momenti imprenscindibili per la guarigione finale: ciò che non si vede, infatti, non si può curare. Grazie all’esperienza personale dell’autore, con una formazione di coaching, biorisonanza, luminoterapia e Reiki, potremo ottenere validi e pratici consigli per riuscire finalmente a smettere di avere paura. Ma a essere analizzato sarà anche il rapporto con il prossimo e con l’ambiente circostante, per capire anche come comportarsi con gli altri quando si verifica un attacco di panico.