Preferire ai classici corsi in palestra un’attività dove il movimento a ritmo di musica ha la priorità sulla semplice ripetizione di esercizi è una pratica che trova sempre più sostenitori anche nel nostro Paese. Danzare ha infatti un doppio valore terapeutico: se da una parte miglioriamo l’agilità e il tono muscolare, dall’altro aiutiamo la nostra mente a trovare una forma d’espressione. Mente e corpo sono una cosa sola e muoversi a ritmo di musica è il sistema migliore per mettere in contatto queste due sfere. Inoltre, il modo in cui ognuno di noi danza è qualcosa di identificante, una forma d’espressione unica e una valvola di sfogo per l’anima. Non è necessario essere aggraziati o avere il senso del ritmo, basta solo la volontà di vincere un po’ di timidezza ed essere pronti a entrare in contatto con il nostro mondo interiore e avere diversa coscienza del nostro corpo.

La danza come terapia

La danza è un’attività globale in cui corpo e mente sono impegnate totalmente. Il movimento come danza e come terapia ha la funzione di aprire le porte al nostro mondo interiore per riscoprire le nostre risorse interne e creative. Nella danza il corpo viene sollecitato attraverso il movimento a captare e riprodurre gesti e movimenti coordinati che ristabiliscono l’equilibrio e il benessere del corpo, riuscendo così a ritrovare una maggiore consapevolezza e conoscenza della propria immagine corporea e del proprio essere più profondo. Il potere curativo del ballo è dovuto al fatto che questa attività fisica funziona su molti livelli in modo simultaneo: cognitivo, emotivo, fisico e spirituale. La danza è stata la nostra prima lingua. In molte culture è ancora oggi parte integrante della vita quotidiana. Il ballo, in tutte le sue forme, è quindi un modo per tornare in contatto con la nostra intelligenza corporea. Quando ci muoviamo liberamente a ritmo di musica è come se mettessimo in contatto mente e corpo, aprendo altri canali per la guarigione e la crescita personale. Attraverso questo coinvolgimento di corpo e mente è possibile lavorare su più piani dello sviluppo personale: la creatività ma anche la capacità relazionale con conseguente facilitazione nella socializzazione. Inoltre questa disciplina permette alle persone di sperimentare la dimensione dello stare in gruppo, proponendo così una modalità positiva dello stare con altre persone. Alcuni momenti di lavoro in coppia o in gruppo, inoltre, educano all’osservazione, al confronto e alla messa in discussione anche di se stessi.

Lo dice la scienza

Uno studio effettuato dal Dipartimento di Psicologia dell’Università di Heidelberg, in Germania, ha dimostrato come il ballo può anche contribuire a vincere la depressione. In questo esperimento, 31 soggetti a cui era stata diagnosticata una sindrome depressiva sono stati coinvolti in diverse attività come danza, ascolto della musica e semplici esercizi fisici. Anche se tutte le attività hanno portato a un miglioramento, è stata la danza a dare i risultati migliori. Spesso si consiglia la danza a persone che hanno difficoltà ad accettare se stesse. All’interno di un rapporto relazionale, di un processo quale è quello che si instaura attraverso il dialogo corporeo nella danza, la persona può andare a recuperare la sua creatività e con essa la fiducia in se stessa, riacquistando così un’immagine di sé positiva e mai giudicante. Molto spesso gli adulti che si accostano alla danza per la prima volta sono vittime di pregiudizi derivanti da luoghi comuni che vedono la danza come una attività per pochi, dotati di particolari qualità. Quello che invece possiamo dire è che effettivamente non ci sono limiti alla pratica della danza e che veramente tutti possono trarne benefici fisici, mentali ed emotivi. Spesso la naturalezza e la spensieratezza che si ha da bambini scompare con l’età adulta e veniamo assaliti dalla paura dei giudizi altrui o anche dei propri. In questo l’insegnante ha un ruolo chiave, in quanto è in gran parte sua la responsabilità di riuscire a gestire il gruppo in modo che piano piano tutti sentano di farne parte in modo attivo, sentendosi così liberi dalla competizione e dall’idea di dover dimostrare qualcosa, e potendo invece essere parte integrante di una realtà che si costruisce insieme. Particolare attenzione dovrebbe essere posta in realtà nella scelta del luogo dove studiare, assicurandosi che questo avvenga in modo sano e nel rispetto delle particolarità ed eventuali timidezze, in modo che diventi veramente un valore aggiunto alla propria vita. Questo a tutte le età!