Profuma con gusto tanti dolci, ma anche i piatti salati più originali, ma sapete quanto può essere preziosa per la nostra salute la cannella? Ve lo spieghiamo qui e vi invitiamo a leggere anche la nostra ricetta per un suffumigio alla cannella curativo, ideale per attenuare i fastidi del raffreddore.

Quando si parla di cannella, in realtà, si fa riferimento alla parte più esterna della corteccia prelevata dal fusto e dai rami del Cinnamomum zeylanicum Br. et Nees (fam. Lauraceae), un piccolo albero originario del Ceylon (Sri Lanka) coltivato anche in numerosi altri paesi tropicali, come India, Giava e Brasile.

Per ottenere le tipiche “stecche” che ben conosciamo, dopo la raccolta la corteccia viene sottoposta prima a breve fermentazione – che le conferisce il suo profumo aromatico e speziato – e poi a essiccazione in piccoli pezzi di forma semi-tubolare di colore marrone rossiccio e dal caratteristico aroma intenso, spesso incastrati l’uno nell’altro a formare i tipici “bastoncini”.

Viene utilizzata soprattutto in associazione ad altre erbe per correggere il sapore di infusi e tisane. La cannella – grazie alle sue proprietà carminative, stomachiche ed eupeptiche – può essere utile per stimolare l’appetito, favorire la digestione, ridurre il senso di pienezza e l’eccesso di gas intestinali.

Ma le proprietà curative “riscaldanti” di questa spezia rappresentano una preziosa risorsa anche contro le malattie tipiche della stagione fredda, tanto da costituire un rimedio naturale particolarmente efficace nel trattamento di disturbi stagionali quali raffreddore, influenza e – perché no – anche reumatismi.

Una recente ricerca inglese avrebbe inoltre attribuito alla cannella – grazie alle sue proprietà antiossidanti – la capacità di contribuire a ridurre i danni associati allo stress ossidativo, migliorando, se introdotta costantemente nella dieta quotidiana, anche i valori della glicemia a digiuno. Grazie a questa spezia si avrebbe quindi la possibilità di intervenire su due dei principali fattori di rischio per il diabete e le malattie cardiovascolari.