Vi spieghiamo perché vale davvero la pena tentare di coltivare questa pianta, la Tillandsia, che non richiede particolari cure o attenzioni.

Originaria dell’America centro–meridionale, la Tillandsia appartiene alla famiglia delle Bromeliacee, caratterizzata dalla particolarità di non mettere radici né in terra né in acqua, ma di vivere sopra ad altre specie senza parassitarle e senza alcun substrato. In natura ne esistono più di 600 varietà, ma quelle più diffuse in commercio sono quelle tropicali. È caratterizzata da tante foglie coriacee più o meno lunghe e arricciate. Nel complesso, hanno l’aspetto di eleganti rosette e sulle foglie portano i cosiddetti tricomi, escrescenze sottili in grado di assorbire l’umidità e i sali minerali presenti nell’aria. Alcune specie vantano una fioritura meravigliosa e colorata, altre invece assumono sfumature rosso fuoco.

La Tillandsia ha una crescita lenta, e proprio per questo è ideale da tenere in casa (in genere, non supera i 20–30 cm di diametro). D’estate vive bene all’aria aperta, in una posizione che sia riparata dal sole delle ore centrali; in inverno teme il freddo e va sistemata in casa in un angolo luminoso e ben ventilato. La rosetta può essere sistemata appoggiandola su un letto di cortecce, tra i rami di un’altra pianta o in un cestino sospeso, in modo che le foglie possano ricadere liberamente. Per quel che riguarda le annaffiature basterà nebulizzarla con uno spruzzatore, avendo cura di utilizzare acqua minerale o piovana, poiché il calcare potrebbe rovinare i tricomi. Un’altra possibilità è quella di immergere la pianta in una catino, operazione da ripetere ogni 10-15 giorni (è importante non lasciare bagnata la pianta, ma asciugarla bene subito dopo). Fra le numerose specie, gli esperti consigliano di acquistare, soprattutto a chi non ha il pollice verde, la Caput–medusae e la Lonantha, poiché più resistenti.

In caso di cocciniglia…

La pianta può essere colpita dalla cocciniglia, che si rimuove con cotone e alcool (non puro, ma con l’aggiunta di una parte di acqua ogni tre di alcool). Dopo il trattamento sciacquare bene.

La concimazione

La Tillandsia è una pianta abituata a vivere in ambienti “poveri”, tuttavia, se allontanata dal suo habitat, può avere bisogno di sostanze nutritive per sopperire a eventuali carenze. In questi casi è bene far ricorso a fertilizzanti a base di azoto, fosforo e potassio, importanti per un sano sviluppo delle foglie e una buona fioritura.

Le straordinarie proprietà depuratrici

Oltre a essere bella e facile da accudire, la nostra Tillandsia vanta notevoli proprietà nel purificare l’ambiente, non solo dall’inquinamento chimico ma anche da quello fisico e persino elettromagnetico! Proprio per quest’ultima straordinaria azione, è buona norma tenere la Tillandsia semplicemente appoggiata su un piattino vicino a sorgenti elettromagnetiche quali computer e televisione…Una buona idea, è averne una in ufficio. Ma non finisce qui: questa piccola piantina, oltre a eliminare l’umidità dagli ambienti, cattura anche il pulviscolo atmosferico saturo di agenti inquinanti, assorbendoli (ma anche eliminandoli) mangiandone una discreta quantità!