La stagione estiva è il momento ideale dell’anno per fare “scorta” di vitamina D, il potente alleato naturale per il benessere fisico di grandi e piccini. Tutti, indipendentemente dall’età, possono infatti essere a “rischio” di insufficienza vitaminica che grazie a qualche semplice e pratica strategia può essere integrata. Ma perché è così preziosa e quali effetti positivi regala a bambini, adulti e persone anziane? MioDottore – piattaforma specializzata nella prenotazione online di visite mediche e parte del gruppo DocPlanner (https://www.miodottore.it/) –  ha coinvolto una delle sue specialista, la dottoressa Rossella Tozzi, endocrinologa che aderisce al progetto di video consulenza online attivato dalla piattaforma, per approfondire la tematica, suggerire come aiutare l’attivazione della vitamina protagonista dell’estate e indicare le 5 regole d’oro per assimilarla con facilità.

Come si attiva la vitamina D 

L’esposizione solare permette la conversione del precursore della vitamina D nella cosiddetta “vitamina D3”, l’azione dei raggi ultravioletti UVB, infatti, consente la trasformazione necessaria per attivare la vitamina D, attraverso un processo termo dipendente, a cui seguono altre reazioni che accadono prima nel fegato e poi nei reni. La produzione della forma biologicamente attiva della vitamina D risulta un processo abbastanza complesso, il cui primo passaggio – fondamentale – è rappresentato dell’esposizione solare: infatti, questo meccanismo è responsabile della quasi totalità (90%) della concentrazione di vitamina D nell’organismo, mentre la restante quota è garantita dall’apporto alimentare.
La specialista di MioDottore sottolinea che l’esposizione solare durante i mesi primaverili ed estivi permette la produzione e conservazione della vitamina D3 nel muscolo scheletrico e ancor più nel tessuto adiposo, garantendo il rilascio della stessa anche durante il periodo invernale, garantendo una vera e propria “scorta vitaminica” senza necessità di dover integrare con supplementi.
I maggiori benefici della vitamina D consistono nell’attività ormonale che si manifesta nel mantenimento dell’equilibrio calcio-fosforo e conseguentemente nella mineralizzazione dell’osso. Tali effetti protettivi sono indispensabili durante l’infanzia in quanto prevengono rachitismo e fratture patologiche durante la crescita. In età adulta, la presenza di sufficienti livelli di vitamina D3 prevengono l’instaurarsi di condizioni di osteopenia oppure osteoporosi, rallentando la riduzione di densità minerale ossea e proteggendo da debolezza muscolare. Negli anziani è basilare mantenere dei livelli ottimali di vitamina D, spesso raggiunti tramite integrazione esterna a causa della riduzione della funzione renale, per la difesa dell’osso e per proteggere dall’osteoporosi senile, patologia che in Europa colpisce oltre il 20% della popolazione femminile e quasi il 7% di quella maschile over 50 anni. La dottoressa Tozzi commenta: “Recenti evidenze hanno dimostrato che buoni livelli di vitamina D nei bambini si associano a un migliore stato nutrizionale e miglior risposta immunitaria, mentre negli adulti concorrono a determinare la salute del tessuto muscolare e dello stato metabolico, prevenendo anche l’insorgenza di infezioni respiratorie acute”.

La star dell’estate

La vitamina D è in grado di promuovere un maggior assorbimento di calcio alimentare nell’intestino e di ottimizzare il riassorbimento calcico a livello renale senza perderlo con le urine. Pertanto, a tutte le età, a difesa delle ossa, insieme alla vitamina D è importante introdurre alimenti ricchi di calcio quali yogurt e latticini, per favorire tale effetto sinergico. Inoltre, è essenziale effettuare esercizio fisico costante, poiché rafforza la struttura ossea, in particolare le attività aerobiche, d’impatto o comportante carico, come ad esempio jogging, calcio, pallacanestro, pallavolo, baseball, sport con la racchetta e ginnastica. Fare attività fisica è particolarmente utile per bambini, ragazzi e donne in post-menopausa, la categoria più a rischio di osteoporosi a causa del calo di estrogeni.
Anche il sole è altrettanto importante, ma bisogna fare attenzione a non incappare in rischi provocati da eccessiva esposizione ai raggi ultravioletti. Nelle ore e nei periodi di maggior emissione vanno quindi applicati i necessari filtri solari, anche se potrebbero interferire con la corretta formazione di vitamina D. Secondo quanto confermato dall’Istituto Superiore di Sanità – nella difficoltà di consigliare una “dose” di esposizione solare sicura e al tempo stesso sufficiente a coprire il fabbisogno annuale, in quanto vi sono molteplici variabili in gioco (orario di esposizione, fototipo, superficie esposta, creme solari utilizzate) –  durante l’estate si consigliano brevi sessioni di esposizione. L’ideale è quindi cercare di dedicare al sole 15 minuti per 3 volte a settimana, anche soltanto nelle aree del corpo solitamente scoperte, come braccia, testa e collo.

Le 5 regole d’oro per facilitare l’assimilazione di vitamina D

1. Esposizione diretta alla luce solare, in maniera frequente e sicura, utilizzando gli appositi filtri solari.
2. Effettuare costante attività fisica, prediligendo attività all’aperto.
3. Assicurare fonti alimentari contenenti vitamina D: seguire una dieta normo variata che preveda formaggi, uova, carne di pollo, anatra o tacchino, cereali e verdure verdi.
4. Facilitare l’azione della vitamina D con l’introduzione di cibi ricchi di calcio, soprattutto per i bambini, garantendo sufficienti quantità di latte, burro, yogurt e formaggi.
5. Cercare di effettuare escursioni e passeggiate in luoghi lontani da smog e inquinamento, che possono interferire con la corretta assimilazione di vitamina D.