Si può verificare “l’ansia da separazione” nei confronti di un oggetto? Secondo alcune ricerche, sì!

Nel mondo moderno sono milioni le persone che posseggono uno smartphone, un oggetto che non solo è utilizzato per le “tradizionali” telefonate e i messaggi di testo ma che possiede anche funzionalità adatte per la posta elettronica, il GPS e tante altre. Proprio per questo le persone hanno sviluppato una vera e propria dipendenza da dispositivi tecnologici, e un recente studio ha mostrato quanto possa diventare deleteria tale dipendenza.
Condotto presso l’Università del Missouri, questo studio ha scoperto che una volta sottratti gli smartphone ai legittimi proprietari gli utenti hanno sperimentato una vera e propria ansia da separazione, effettuando malamente i test che necessitavano la loro capacità mentale. Gli effetti della separazione non erano solo di tipo mentale: i ricercatori hanno infatti scoperto che anche il fisico reagiva a tale malessere.
I soggetti in esame erano stati messi nella condizione di ascoltare i loro telefoni squillare in un’altra camera, senza essere in grado di rispondere. In essi si è poi riscontrato un aumento della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca. Questo esercizio ha consentito così di avere una corposa materia di studio per sperimentare la sensazione generale di ansia e agitazione.
Per sapere se anche voi fate parte della categoria di “persone dipendenti”, vi basta verificare questi pochi punti:
siete dipendenti dagli smartphone se…
• Avete una sensazione di ansia ogni volta che non avete il telefono vicino.

• Controllate costantemente il telefono e rispondete immediatamente a qualsiasi messaggio.

• Sentite il telefono vibrare anche quando in realtà non è così (fenomeno definito “Sindrome da vibrazione cellulare”).

• Continuate a controllare tweet, messaggi, Instagram e Facebook non prestando attenzione alla persona che avete di fronte.

• Una volta uscite di casa, e a metà strada dalla destinazione, tornate indietro per prendere il telefono che avete dimenticato sul tavolo.

Russell Clayton, studente di dottorato presso l’Università del Missouri spiega come si verifica quest’ansia da separazione: “I risultati del nostro studio suggeriscono che gli smartphone sono in grado di diventare un’estensione di noi stessi tale che, quando ne siamo separati, sperimentiamo un negativo stato fisiologico”.
Di sicuro gli smartphone sono di grande utilità e divertimento, ma possono anche portare notevoli svantaggi. Come dimostra quest’ultimo studio, dovremmo renderci conto di come i nostri telefoni possano seriamente influenzare la nostra vita, anche nel rapporto con gli altri.

Non trascuriamo i rapporti reali

In un’epoca dove tutto è collegato e le persone sono a portata di schermo e di click, ci ritroviamo spesso soli e il contatto, quello vero, è ridotto al minimo. E questo perché? Tra i motivi principali troviamo i molteplici impegni lavorativi, gli imprevisti dell’ultimo minuto e la lontananza da quelle persone speciali come possono essere familiari (41%), ex colleghi di lavoro (32%), coinquilini degli anni dell’università (27%), amici d’infanzia (21%) e compagni di classe (19%).
Sapete con quante persone entriamo in contatto durante la nostra vita? 80.000. Una cifra davvero grande, elaborata grazie a un algoritmo studiato in Inghilterra sulla base di una durata media di vita di 78 anni.
Intorno a noi, quindi, sembrerebbero esserci davvero tante persone, eppure, quotidianamente, non troviamo il tempo di stare con quelle che a noi sono più care, gli affetti veri. Ben un terzo degli italiani (32%) non riesce infatti a ritagliarsi il giusto tempo da dedicare alle persone che contano nella vita reale.
È quanto emerge da uno studio promosso da Nescafè in occasione della campagna #MomentiCheContano, che ha coinvolto circa 1200 italiani tra i 18 e i 55 anni, mettendo in luce i motivi che ci tengono lontani da chi amiamo. Dati che devono farci riflettere, ancora di più, sulle nostre “connessioni”.
Sappiamo allora qual è un buon proposito da mettere in atto? Stare con le persone importanti della nostra vita. Anzi no, non mettiamolo in lista, rischiamo di rimandarne la messa in pratica. Attiviamoci da subito: senza limitarci a una telefonata, a un like a un post di Facebook o a un commento su una foto di Instagram, organizziamo una visita a sorpresa a sorelle o fratelli, una colazione speciale con la comitiva della nostra adolescenza o magari un semplice caffè con l’amica di sempre.
È vero, la vita frenetica ci porta a correre e rincorrere gli impegni quotidiani, ma fermarci anche solo 10 minuti per stare vicino a chi amiamo può avere effetti benefici duraturi e preziosi di cui fare tesoro.