Benvenuto relax: la Passiflora è una pianta rampicante originaria delle Americhe utile per rilassarsi e combattere l’insonnia.

Scoperta sulle Ande peruviane all’inizio della seconda metà del Cinquecento dal Dott. Nicholas Monardes, medico e botanico spagnolo, la passiflora riceve proprio da lui il nome di “Fiore della Passione” per la singolare forma che agli occhi dello studioso ricorda la Passione di Cristo.

Se ne utilizzano le sommità fiorite e la parte aerea fogliuta, che per gli Inca rappresentano – per le proprietà toniche e rilassanti – un rimedio utile per calmare gli eccessi nervosi.

Tra i suoi principi attivi più importanti si distinguono i flavonoidi (C-glicosil-flavonoidi). Essi, dotati di un’azione specifica sul sistema nervoso centrale, che conferisce a questa pianta soprattutto proprietà sedative e ansiolitiche, oltre a favorire un sonno fisiologico, limita i risvegli notturni, senza alcun effetto di stordimento al risveglio.

Inoltre gli estratti di passiflora sono caratterizzati da una spiccata azione spasmolitica, capace di favorire il rilassamento delle muscolatura dell’apparato gastrointestinale, dando sollievo a crampi e coliche soprattutto se di origine ansiosa e psicosomatica.

Può essere utile quindi come sedativo negli stati di agitazione nervosa, nelle insonnie, nelle condizioni spastiche della muscolatura gastrointestinale. Rientra nei trattamenti d’elezione delle forme d’ansia tipiche della menopausa, favorendo il controllo di sintomi quali tachicardia, vampate di calore e stress.

La delicatezza della sua azione e l’estrema tollerabilità ne giustificano l’uso anche nei bambini e negli anziani.

Utilizziamola bene
Gli estratti in commercio, di concentrazione variabile, rispettano solitamente una posologia (per capsule da 300 mg circa) di 1 capsula da 1 a 3 volte al dì. Per la tintura madre la dose consigliata è di 30-50 gocce in poca acqua per 2-3 volte al giorno dopo i pasti e alla sera prima di coricarsi.

Qualche cautela
Alle dosi suggerite si tratta di una pianta sicura, priva di effetti collaterali. Ad alte dosi può portare a cefalea e disturbi visivi. Si suggerisce cautela nell’uso in gravidanza e in allattamento, chiedendo indicazioni al medico o al farmacista in merito all’utilizzo. Potrebbe interferire con i farmaci ansiolitici e ipnoinducenti (barbiturici) accentuandone l’effetto sedativo e prolungando il tempo del sonno.

Passiflora per rilassarsi

Infuso: il rimedio per una buonanotte

COME

Portate a ebollizione circa 150 ml d’acqua, poi spegnete il fuoco e aggiungete 1 cucchiaino di passiflora essiccata. Lasciate in infusione 7-10 minuti prima di filtrare. Di rado viene utilizzata da sola, potete quindi aggiungere anche 1 cucchiaino di altre piante dall’azione sinergica come la melissa, il tiglio, la camomilla, l’escolzia (tutto acquistabile in erboristeria).

QUANDO

Da assumere dopo cena, circa mezz’ora prima di coricarsi.