Un recente studio scientifico condotto dal professor Kevin Whelan del King’s College London (centro accademico per eccellenza sulla nutrizione e la salute digestiva), insieme ad alcuni ricercatori dell’Università “Queen Mary” di Londra, dell’Università di Aberdeen ha rivelato conclusioni particolarmente importanti circa il beneficio legato al consumo di prugne secche.

Alleate per l’apparato digerente

Già in passato alcuni ricercatori erano giunti alla conclusione che consumare 100 g di prugne secche al giorno contribuisce al normale funzionamento dell’apparato digerente, ovviamente se tale abitudine è inserita all’interno di una dieta varia e bilanciata e uno stile di vita salutare. Rispetto a tale assunto, questo nuovo e più recente studio ha mostrato come un’assunzione giornaliera di 80 g di prugne secche sia già sufficiente per ottenere gli stessi benefici.

Lo studio

Si tratta del primo studio teso ad approfondire i dati relativi all’indicazione europea e a misurare l’impatto sulla funzionalità intestinale utilizzando parametri oggettivi di importanza riconosciuta per la salute intestinale (come ad esempio il peso delle feci e il tempo di transito), risultando dunque ampiamente più attendibile. L’analisi è stata effettuata su un campione di adulti inglesi in salute con un insufficiente apporto di fibre e movimenti intestinali non regolari. Dopo un consumo di 80/120 g di prugne secche e acqua la frequenza di defecazione e il peso delle feci aumentava significativamente, mentre ciò non è accaduto in quei soggetti che si erano limitati solo a intensificare il consumo di acqua. Un minor peso delle feci e un tempo di transito ritardato potrebbero con il passare del tempo diventare rischio di patologie più o meno gravi, come cancro al colon rettale, emorroidi e costipazione. Dunque aumentare il consumo di fibre è la giusta via da seguire, se consideriamo poi che nessuno dei soggetti che hanno partecipato allo studio ha riscontrato un aumento di peso, sfatando il falso mito secondo cui il consumo di prugne secche comprometterebbe la linea.

In Italia

Nonostante gli studi scientifici dimostrino come una regolare assunzione di fibre migliori le funzionalità intestinali, in Italia il consumo di vegetali, e dunque di fibra, è largamente insufficiente, tanto che solo 1 adulto su 10 consuma la quantità raccomandata di frutta e verdura, soddisfatta dalle cinque porzioni al giorno, mentre 5 adulti su 10 ne consumano non più di due porzioni al giorno, mentre recenti studi confermano che sarebbe addirittura più salutare aumentare i dosaggi consigliati.

California Prune Board

La filiera delle Prugne della California è rappresentata dal California Prune Board, consorzio che ha finanziato lo studio appena citato e che riunisce 900 coltivatori e 29 confezionatori di prugne provenienti dalla California.  La California produce il 99% delle prugne secche negli Stati Uniti, e il prodotto premium viene esportato in oltre 70 Paesi in tutto il mondo. “Nell’ottica di uno scarso apporto di fibre, le prugne disidratate possono essere un utile contributo per soddisfare il fabbisogno consigliato e favorire benefici sulla salute dell’apparato digerente, grazie all’alto contenuto in fibre, con un apporto di circa 7 g/100 g, ossia quasi un quarto della quantità quotidiana raccomandata”, afferma la dott.ssa Annamaria Acquaviva, dietista nutrizionista per il California Prune Board in Italia.