Non sempre semplice intrattenere i nostri figli più piccoli in questo periodo di isolamento. Tra lo smart working e la gestione della vita quotidiana, i genitori non hanno sempre il tempo di dedicare ai bambini annoiati tutte le attenzioni che richiedono. Questo può generare in loro situazioni di stress e frustrazione che, sfortunatamente, non possono essere sfogati con un giro in bicicletta o una partita a pallone.
Com’è possibile arginare i loro capricci e capirne anche la loro origine? Per prima cosa è importante sapere che questo tipo di comportamento, che ci piaccia o no, è in gran parte una componente dello sviluppo normale: tutti i bambini possono mostrarsi capricciosi di tanto in tanto, polemici e qualche volta testardi.
COME GESTIRE I CAPRICCI DEI BAMBINI?
I genitori dovrebbero essere delle figure autorevoli, sicure delle proprie posizioni e che non cambiano idea davanti al bambino che urla. In molti tendono a cedere facendo concessioni per stanchezza o dalla voglia di placare le lagne. L’importante è fissare poche semplici regole, non dimenticandosi poi di essere intransigenti nel farle rispettare.
I capricci sterili, fatti solo per contestare, in un bambino di 4-5 anni possono proseguire all’infinito se il bambino ha la sensazione che i genitori prima o poi cederanno, mentre si esauriranno se è cosciente che mamma e papà non cambierebbero posizione.
L’assenza di paletti che porta i bambini a disubbidire, a impuntarsi e a compiere azioni come gettarsi a terra, scagliare oggetti o tirare calci ai genitori.I capricci continuano anche ben oltre i 6 anni se non vengono gestiti subito nel modo corretto.
COME AFFRONTARE I CAPRICCI DEI BAMBINI?
La risposta è molto semplice: è necessario rimanere fermi sulla propria posizione, mostrandosi indifferenti. Il messaggio che si deve trasmettere a un bambino molto capriccioso è che i genitori osservano la sua ribellione e ne prendono atto, ma sono certi di essere nel giusto nell’imporgli una certa cosa e di conseguenza non cambieranno idea. Il capriccio va accettato come una tappa fondamentale per lo sviluppo di un bambino e per questo è necessario mostrarsi come stabili nelle definizione di “regole”. Inoltre risulta importante come un genitore si confronta e reagisce di fronte ai capricci stessi poiché da questi rimandi educativi, ne consegue un buon sviluppo psico-emotivo.
QUANDO INIZIANO I PRIMI CAPRICCI?
Problemi di questo tipo iniziano soprattutto quando il bambino raggiunge i 2-3 anni. Può accadere, infatti, che fino al giorno prima il bambino si presenta molto obbediente e segue i genitori senza mai protestare, e, raggiunta l’età dei due anni, il bambino inizia a fare capricci; questo accade perché in questa fase di crescita comincia a emergere la sua personalità e intenzionalità, centrando ogni forma di comunicazione e atteggiamento in modo del tutto egocentrico. È frequente infatti notare come in questa fascia di età i bambini non facciano altro che ripetere sempre “Io, io, io”!. A questa età il piccolo comincia ad affermare la sua volontà, i suoi umori e desideri e la mamma deve imparare ad abituarsi ai continui disaccordi e conflitti con il suo pargoletto. Spesso le madri provano emozioni negative e di sconforto davanti al loro bambino capriccioso, ma in realtà questi comportamenti sono il segnale che il bambino inizia a disegnare la sua personalità.
I capricci sono dunque da considerare un passaggio obbligato nell’evoluzione del bambino.
![Dott.ssa Marianna Oliveri](http://www.bio-magazine.it/wp-content/uploads/2020/04/marianna-oliveri-psicologo-milano-225x300.jpg)
Dott.ssa Marianna Oliveri
Psicologo presso il Centro Medico Unisalus
Specializzata in Psicologia Clinica, si occupa di consulenza psicologica in ambito familiare e professionale. Tratta con successo anche casi di disturbi d’ansia, come ad esempio il “GAD” o disturbo d’ansia generalizzato, oltre che attacchi di panico e disturbi dell’umore.
Si occupa anche di interventi di gestione dello stress e della rabbia, nonché di rinforzo della proprio autostima attraverso la Mindfulness.
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