Siamo esposti costantemente a un “cocktail tossico” di sostanze chimiche industriali che, come evidenziato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, hanno un forte impatto sulla nostra salute, ma possiamo aumentare la nostra sensibilità e consapevolezza per arrivare a ridurre le sostanze chimiche nella nostra vita.

Cominciamo con la cucina.

Fin dal XVI secolo, quando Paracelso affermò che “è la dose che fa il veleno”, questo concetto è stato alla base nella regolamentazione dei quantitativi di sostanze chimiche tossiche presenti nei prodotti di utilizzo quotidiano (inclusi pesticidi e farmaci). Oggi sappiamo che questa verità è incompleta: non è solo la dose a creare problemi, ma anche il tipo di sostanza chimica e i tempi di esposizione, come la combinazione di queste sostanze con i fattori di rischio individuali, che si combinano per produrre effetti tossici.
Fortunatamente sono molti i comportamenti che possiamo adottare per evitare rischi volontari e involontari e, piuttosto che rassegnarsi, è fondamentale diventare più consapevoli e vigili.

Per quanto riguarda l’alimentazione, mangiare prodotti animali biologici è un buon inizio, perché il bestiame tende ad accumulare i composti chimici dannosi nel loro grasso.

Inoltre, per una riduzione di inquinanti non persistenti (come gli organofosfati, glifosato e altri pesticidi) e di materiali di imballaggio alimentare, che comunemente contaminano gli alimenti, ecco che, nuovamente, mangiare alimenti biologici (senza imballaggi in plastica) risulta la soluzione più ovvia.

La ricerca sui bambini e sugli adulti ha dimostrato che un’alimentazione biologica può ridurre drasticamente il livello di pesticidi. È stato anche evidenziato che i livelli di glifosato dell’urina sono significativamente inferiori nelle persone in buona salute e in quelle che mangiano alimenti bio, rispetto ai malati cronici.

In sintesi, le azioni positive che possiamo adottare per ridurre le sostanze chimiche in cucina sono:

  • Comprendere il problema e aumentare la nostra consapevolezza.
  • Mangiare alimenti non imballati, di stagione, interamente organici e prodotti sul territorio, quando possibile
  • Evitare la plastica, anche quella priva di BPA, a causa della sconosciuta tossicità dei suoi sostituti.
  • Evitare i prodotti per la cura personale e della casa che contengano prodotti petrolchimici e additivi artificiali.
  • Coltivare i propri alimenti in modo biologico, controllando prima di tutto che il terreno non sia inquinato da sostanze chimiche.
  • Aiutare i propri canali di eliminazione, sostenendo la funzione del fegato e dei reni attraverso l’esercizio fisico regolare e la sudorazione.
  • Ottimizzare il proprio stato nutrizionale, utilizzando il tulsi (noto anche come “basilico santo”), la curcuma e le verdure biologiche ad alto contenuto di fitonutrienti.