Non servono lunghe ore di apprendimento, perché l’Ho’oponopono è una disciplina semplice, immediata e da praticare tra “sé e sé”. Cancellando i ricordi dolorosi con meditazioni e facili esercizi, questa tecnica hawaiana ci fa compiere un bagno purificatore che ci donerà serenità e salute. Letteralmente significa “correggere un errore” e, nella pratica, si svolge sotto forma di preghiere, meditazioni, sequenze di parole, esercizi di respirazione.

Diventato famoso in tutto il mondo grazie al libro di Joe Vitale, “Zero Limits”, l’Ho’oponopono parte da un presupposto: ventiquattro ore su ventiquattro, la nostra mente registra qualsiasi evento e lo trasforma in un ricordo, che alla lunga può influenzarci e prendere il sopravvento sulla libertà, impedendo di vivere pienamente il presente. A bloccarci sono soprattutto memorie negative, drammi, incomprensioni, liti, abusi, sofferenze e ingiustizie, che vanno necessariamente cancellate per ritrovare il benessere di anima e corpo.

Come fare pulizia

“Secondo gli hawaiani, la nostra identità è composta da quattro parti distinte: inconscio, conscio, super-conscio e divinità, che loro chiamano rispettivamente bambino interiore, madre, padre e divina intelligenza”, spiega Nicola Rachello, insegnante ed esperto di Ho’oponopono. “Questi elementi devono operare in perfetto equilibrio, stabilendo la giusta armonia fra emozioni, razionalità e spiritualità”. Il problema nasce quando le esperienze dolorose della vita, archiviate nell’inconscio, iniziano a ispirare le nostre azioni e i giudizi, mettendo a tacere tutto il resto. “Le memorie sono i rifiuti tossici della mente, che si ripresentano ogni volta in cui non troviamo la soluzione a un problema, non sappiamo relazionarci con le altre persone, non sentiamo gioia di vivere”, sottolinea Rachello.
Ma come si guarisce dal passato? Come si cancellano i sentimenti di rabbia, rancore, frustrazione, odio, paura e risentimento? Secondo questa disciplina, bisogna innanzitutto accettare un pensiero non facilissimo: nulla esiste, ci siamo solo noi. Come dire, tutto ciò che vediamo, sentiamo, tocchiamo, sperimentiamo e gustiamo (il mondo esterno, insomma) non è altro che un riflesso dei nostri pensieri. “Ognuno di noi è fatto della stessa energia di cui è costituito l’intero universo e questo ci rende in qualche modo collegati tra noi e con tutto ciò che accade”, chiarisce Rachello. “I nostri pensieri possono agire su questa energia e hanno l’incredibile potere di disturbare o portare armonia nell’ambiente che ci ospita”. Dunque, non importa cosa o chi fisicamente abbia compiuto qualcosa: se ne siamo a conoscenza, ne siamo responsabili. Da noi dipendono l’amore, la nascita di un bambino, gli amici, gli animali domestici, i fiori, ma anche la politica, i terremoti, le guerre, i conflitti, le malattie. Questo non significa che dobbiamo sentirci colpevoli di quanto capita, ma riconoscere che abbiamo contribuito alla manifestazione degli eventi.

La forza delle parole

A dimostrare questa interessante teoria è stato il dottor Ihaleakala Hew Len, uno dei maggiori esperti di Ho’oponopono al mondo, che dal 1984 al 1987 ha curato un intero reparto di psichiatria criminale presso l’Hawaii State Hospital, senza aver mai visitato nessun paziente. Il medico si limitava a leggere le cartelle cliniche dei malati (tutti violenti e pericolosi) e poi lavorava su se stesso con la filosofia hawaiana, assumendosi la responsabilità di aver creato i disturbi di quelle persone. Nel giro di poco tempo, la situazione all’ospedale migliorò e tutti i pazienti guarirono. “Non si tratta di magia, ma semplicemente di amore. Sì, perché amare se stessi è il modo migliore per migliorarsi e, di riflesso, per migliorare anche il mondo”, commenta Rachello. “Non dobbiamo fare altro che metterci in contatto con la parte divina che si trova dentro ciascuno di noi e che è preponderante rispetto alla dimensione umana”.
Parlando di Divinità, non dobbiamo identificare l’Ho’oponopono con una religione specifica: ciascuno può immaginare e chiamare questo “ente supremo” come vuole (Dio, Buddha, Allah, ecc), a patto di identificarlo come Qualcosa o Qualcuno che ci ama incondizionatamente e che ha il potere di modificare o cancellare le nostre vecchie memorie, in quanto è saggezza e potenza divina.

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