Lo Yoga fa stare bene, si sa, quello che forse molti non sanno è che per avere alcuni benefici, dal rilassamento all’aiuto contro disturbi specifici come l’asma, non è necessario mettersi in equilibrio sulla testa o restare per ore immobili nella Posizione del Loto: possono essere di aiuto anche piccoli e semplici gesti eseguiti con le mani, lo yoga dello mani appunto.

Si tratta delle Mudra, vere e proprie posture speciali delle dita che nella pratica dello Yoga vengono utilizzate in molte posizioni e negli esercizi respiratori, i Pranayama. Il termine Mudra significa “sigillo”; alcune riguardano tutto il corpo, altre riguardano soltanto le mani. Queste ultime sono molto interessanti perché possono essere eseguite anche da chi non può muoversi e possono tornare utili a tutti, perché possono essere praticate potenzialmente ovunque, anche dietro a una scrivania.

 

Come la posizione delle mani influisce sul corpo e sulla mente

Far assumere una certa posizione alle dita delle nostre mani, e tenerla per qualche minuto, è sicuramente un esercizio utile soprattutto perché la nostra attenzione viene indirizzata sul gesto da mantenere, così da sottrarla ai pensieri disordinati (e spesso anche indesiderati!) che solitamente occupano la nostra mente. Non a caso nello Yoga le Mudra vengono utilizzate durante la meditazione. Le mani, inoltre, sono lo strumento per mezzo del quale interagiamo con il mondo, e non a caso per rafforzare i pensieri che stiamo esprimendo quando parliamo utilizziamo i gesti, che spesso sono gli stessi in culture diverse.

Ma c’è dell’altro: secondo molte discipline mediche tradizionali, le nostre mani sono collegate a tutto il resto del corpo. Secondo la Medicina Cinese, sulla quale si basano agopuntura e shiatsu per esempio, il nostro corpo è percorso dai meridiani, canali energetici che controllano le diverse funzioni dell’organismo e arrivano anche nelle dita delle nostre mani. Andando a stimolare le dita possiamo così riequilibrare le energie di tutto l’organismo. L’idea che le mani siano specchio del nostro corpo e della nostra mente si trova anche nel Kundalini Yoga, la corrente di origine tantrica dell’antica disciplina che lavora proprio sull’energia.

 

Yoga delle mani: la pratica delle Mudra

Come sempre nello Yoga, la teoria conta solo fino a un certo punto: per comprendere davvero di cosa si tratta è necessario passare alla pratica. Per praticare le Mudra bisogna essere in una situazione di tranquillità, soprattutto all’inizio, per riuscire a concentrarsi meglio. È molto importante portare l’attenzione sul respiro, che via via deve farsi lento, profondo e regolare. Per permettere la massima espansione della cassa toracica è necessario che la nostra schiena sia dritta e la colonna vertebrale il più possibile allineata ed estesa verso l’alto, sia che ci si trovi seduti a terra sia che ci si serva di una sedia.
Su quando e quanto praticare le Mudra, le indicazioni variano a seconda dei casi. Alcune, come quella “della fiducia” (Vajrapradamam Mudra) o quella “dell’energia” (Shivalinga) devono essere eseguite con continuità per avere efficacia. Gli esperti consigliano di dedicarsi per diversi giorni alla stessa Mudra, ripetendola quotidianamente 2 o 3 volte per un tempo che può andare dai 3 ai 30 minuti. Esistono poi le posizioni da usare in caso di necessità, come quella contro l’asma o quella di Hakini Mudra, che consiste nel portare a contatto la punta delle dita, tenendo quest’ultime bene distanziate e tese. Questo gesto, che a volte ci viene spontaneo quando cerchiamo di raccogliere le idee, è molto efficace per recuperare l’attenzione perché va a riequilibrare l’attività dell’emisfero destro e dell’emisfero sinistro.

Scoprite in questo post le mudra da praticare facilmente ogni giorno.